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mercoledì 30 dicembre 2020

LA DIFFUSIONE DELLA SCUOLA (Pedagogia)

L'istruzione obbligatoria

La scolarizzazione obbligatoria dei bambini fu ovviamente in prima linea nella lotta contro l'ignoranza. Il modello dell'istruzione ottocentesca è molto diverso dalla scuola dei secoli precedenti, ed è legato a una frequenza obbligatoria, non più gestita in prevalenza da personale religioso, ma laico.

La scuola elementare venne ordinata come un unico tipo di scuola volta a soddisfare sia le esigenze di chi continuava gli studi sia quelle di chi la frequentava per pochi anni.

La diffusione dell'istruzione fu uno degli strumenti attraverso cui lo Stato liberale rafforzò la sua influenza sulla società, lottando contro i particolarismi e le superstizioni tradizionali.




Un lento sviluppo scolastico

Il cammino verso la piena scolarizzazione infantile procedette infatti lentamente nonostante l'apertura di molte scuole. Esse erano molto più numerose nel Nord Italia, meno diffuse nel Sud dove si registrava un tasso di analfabetismo più elevato della media nazionale.



Per avere un'idea della realtà italiana rispetto a quella europea basta ricordare che all'inizio del Novecento gli analfabeti in Inghilterra erano il 3% della popolazione adulta, quelli francesi il 5% e quelli belgi circa il 12%.

Uno degli aspetti più innovativi rispetto alla realtà d'inizio secolo fu rapprezentato dalla scolarizzazione femminile, con la conseguente riduzione della forbice tra l'analfabetismo maschile e quello femminile. Per esempio è stato dimostrato che, anche se alfabetizzate, le donne disponevano in generale di un bagaglio tecnico più approssimativo dei loro coetanei 

 






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