Le origini degli studi pedagogici clinici
Scienze Umane 5
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lunedì 8 marzo 2021
ORIGINI DELLA PEDAGOGIA SCIENTIFICA/CLINICA (Pedagogia)
IL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE (Sociologia)
IL DISORDINE (Sociologia)
Il mutamento sociale
L'espressione mutamento sociale fu coniata dalla sociologia statunitense negli anni 1920-30, ma il fenomeno era già stato trattato in quasi tutti i testi di riferimento della disciplina. L'affermazione del termine costituiva a sua volta un riflesso delle trasformazioni sociali indotte dall'industrializzazione, rispecchiando anche la consapevolezza che il mutamento sociale era divenuto un elemento costitutivo delle società moderne.
Solo dagli anni 1960-70, quando la "Storia sociale" acquisì importanza a scapito della "Storia politica", incentrata su eventi e persone e fino allora predominante, la storiografia svizzera affrontò questioni di storia delle strutture. Tra i pochi studiosi che già in precedenza si erano confrontati con tali problematiche figurano Eduard Fueter e William Emmanuel Rappart, che si occuparono delle trasformazioni economiche e sociali, nonché Robert Grimm e Valentin Gitermann, che scelsero un approccio marxista. L'avvento della "Storia culturale" nel decennio 1980-90 diede ulteriori impulsi all'analisi dei mutamenti sociali; nello stesso tempo il concetto di mutamento fu interpretato in senso lato e in maniera meno restrittiva che in passato.
La perdita di significato delle norme sociali tradizionali e l'affermazione di nuovi valori e pratiche vengono rappresentate come un difficile processo di apprendimento, che porta a una coesistenza carica di tensioni tra vecchio e nuovo, in cui gli interessi contrastanti a volte si scontrano violentemente.
DISUGUAGLIANZA, STRATIFICAZIONE E CONFLITTO (Sociologia)
La stratificazione per nascita
Nelle società più antiche le posizioni all'interno della stratificazione, e quindi anche le possibili disuguaglianze sociali, sono attribuite in gran parte per nascita. Questo è il caso dell'antico sistema indiano di stratificazione sociale secondo il quale si apparteneva a una certa casta in virtù di quella di appartenenza dei genitori, perciò il passaggio da una casta all'altra, essendo i matrimoni misti vietati, era praticamente impossibile.
Nelle società in cui la stratificazione si basa sul principio dell'appartenenza per nascita si ha un grado molto basso di mobilità sociale, giacchè la possibilità per ciascuno di cambiare la propria posizione nella gerarchia sociale è minima.
La stratificazione per acquisizione
Diverso è il caso delle società occidentali che hanno vissuto il processo di industrializzazione. In esse infatti, la gerarchia delle posizioni sociali non è stabilita per nascita, ma viene acquisita nel corso dell'esistenza in virù di una serie di fattori legati alla vita individuale (arricchimento, cultura, conquiste lavorative...).
Uno dei principali indicatori della propria posizione sociale è divenuto, per esempio, nella nostra società, il denaro. E poichè esso è estremamente "volatile", altrettanto volatile è la stratificazione sociale basata sul denaro.
giovedì 18 febbraio 2021
LE NUOVE PROFESSIONI EDUCATIVE (Pedagogia)
Maestri e maestre
I cambiamenti che percorsero l'Italia alfabeta e scolastica tra primo e secondo Ottocento furono segnati anche da importanti trasformazioni riguardanti le figue educative impegnate nel campo dell'istruzione e dell'educazione. La principale fu rappresentata dal costituirsi della moderna figura del maestro elementare.
Nel corso del XIX secolo si costituì progressivamente un gruppo di persone professionalmente dedicate all' insegnamento primario.
Ben presto ai maestri si affiancarono le maestre. La crescita delle insegnanti donne fu impetuosa: nell'anno scolastico 1863-1864 i maestri in servizio erano 18.443 e le maestre 15.820; nel 1875-1876 erano 23.267 maestri e 23.818 maestre, mentre nel 1901 i maestri erano appena 21.178 contro le 44.561 maestre.Le donne si avvantaggiarono del fatto che la professione magistrale si rivelò sempre meno attraente per gli uomini per vari motivi: l'espansione dell'attività industriale, l'attrattiva delle professioni contabili e commerciali e gli stipendi poco allettanti. Le maestre rimanevano comunque più adatte all'insegamento infantile.
Il professore di ginnastica
Una inedita figura educativa è quella dell'insgenante di ginnastica. In un primo tempo i maestri di ginnastica esercitarono la loro professione fuori dalla scuola, nelle Società di Ginnastica che si costituirono in varie parti d'Italia a partire dal 1840-1850 e poi, dal 1878, come docenti.
La diffusione dell'esercizio fisico costituisce un fattore di modernizzazione notevole dello stile di vita ottocentesco. Sono soprattutto i medici a sollecitare l'esercizio ginnico, soprattutto per quelli "rachitici"
mercoledì 17 febbraio 2021
L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI (Pedagogia)
Le scuole per soldati
Se si voleva rapidamente sconfiggere l'ignoranza non bastava far andare a scuola i bambini, occorreva agire anche sugli adulti. Tra Ottocento e primo Novecento si moltiplicarono le iniziative per scolarizzare quote significative di adulti analfabeti. Per fare ciò si utilizzarono diversi metodi, tra cui spiccano però le cosidette "scuole reggimentali", istituite come vere e proprie scuole per soldati.
Scuole serali e festive
Altri luoghi dell'educazione adulta furono le scuole serali e festive, che spesso erano gestite dagli stessi maestri e maestre che insegnavano al mattino ai bambini. Queste scuole erano finanziate, in genere, non dallo Stato, ma da Comuni e privati, benefattori e filantropi.
L'istruzione tecnica popolare e agraria
Non vanno inoltre sottovalutate le esigenze espresse dalle nuove forme di produzione industriale, almeno là dove queste cominciavano a prendere piede, in particolare nel triangolo piemontese-lombardo-ligure. Per quanto risultasse ancora preponderante nelle attività produttive l'esercizio della forza fisica, apparivano in molti casi necessari competenze più avanzate in campo meccanico, elettrico, chimico ecc..., alle quali si poteva accedere solo se già si disponeva del bagaglio alfabetico minimo.
Apposite scuole sostenute economicamente dagli stessi imprenditori consentirono specialmente ai più giovani di migliorare la qualità della propria vita.
Qualcosa di analogo accadde anche in campo agricolo in relazione agli sforzi compiuti per propagandare nuove pratiche di coltivazione e aumentare i rendimenti della terra, giudicata la prima ricchezza della nazione.
Numerose forme di istruzione agraria popolare furono predisposte nell'ambito dell'attività delle Cattedre ambulanti di agricoltura, spesso realizzate per iniziativa dei Comuni e sostenute anche dal Ministero dell' Agricoltura.
La Società di Mutuo Soccorso
Particolarmente attive furono, inoltre, le Società di Mutuo Soccorso, soprattutto fra gli operai e gli artigiani. Esse si costituirono a partire dalla metà del secolo sia con scopi previdenziali sia con scopi rivendicativi simili a quelli oggi esercitati dai sindacati.Attraverso l'istruzione e la preparazione al mestiere, le Società di Mutuo Soccorso puntarono a stimolare nei ceti artigiani e operai una mentalità fondata su un rapporto stretto fra il lavoro manuale e le cognizioni tecniche e scientifiche.
mercoledì 30 dicembre 2020
LA DIFFUSIONE DELLA SCUOLA (Pedagogia)
L'istruzione obbligatoria
La scolarizzazione obbligatoria dei bambini fu ovviamente in prima linea nella lotta contro l'ignoranza. Il modello dell'istruzione ottocentesca è molto diverso dalla scuola dei secoli precedenti, ed è legato a una frequenza obbligatoria, non più gestita in prevalenza da personale religioso, ma laico.La scuola elementare venne ordinata come un unico tipo di scuola volta a soddisfare sia le esigenze di chi continuava gli studi sia quelle di chi la frequentava per pochi anni.
La diffusione dell'istruzione fu uno degli strumenti attraverso cui lo Stato liberale rafforzò la sua influenza sulla società, lottando contro i particolarismi e le superstizioni tradizionali.
Un lento sviluppo scolastico
Il cammino verso la piena scolarizzazione infantile procedette infatti lentamente nonostante l'apertura di molte scuole. Esse erano molto più numerose nel Nord Italia, meno diffuse nel Sud dove si registrava un tasso di analfabetismo più elevato della media nazionale.
Uno degli aspetti più innovativi rispetto alla realtà d'inizio secolo fu rapprezentato dalla scolarizzazione femminile, con la conseguente riduzione della forbice tra l'analfabetismo maschile e quello femminile. Per esempio è stato dimostrato che, anche se alfabetizzate, le donne disponevano in generale di un bagaglio tecnico più approssimativo dei loro coetanei
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